Quando si assume qualcuno, non lo si fa (di solito) “a scatola chiusa”, ma si richiede un periodo di prova – di durata variabile – durante il quale si verificano le reali capacità della persona che si desidera assumere.

Le mansioni da svolgere in quel periodo devono essere le stesse che verranno poi svolte durante il lavoro effettivo post assunzione. Questo chiarimento è dovuto, soprattutto dopo quanto accaduto a una lavoratrice che, invece, si è ritrovata a svolgere sia la mansione concordata in sede d’assunzione (coordinatrice dell’ufficio amministrativo), sia una di responsabilità decisamente inferiore, perché non dirigenziale, cioè capo contabile. Il suo periodo di prova si è concluso con il licenziamento, ribaltato in Cassazione con la sentenza 10618 del 22 maggio c.a. I giudici hanno, infatti, stabilito che il periodo di prova dovesse essere valutato solo per quelle mansioni stabilite al momento dell’assunzione e non su quelle per le quali la lavoratrice non aveva una preparazione specifica.

È interessante notare anche la posizione della Corte riguardo la sanzione per il licenziamento ingiustificato. Le soluzioni potevano essere due: la prosecuzione del periodo di prova o il risarcimento per i giorni di sospensione; la reintegrazione nel posto di lavoro, come da articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La sentenza 10618 ha scelto questa seconda strada, facendo esplicito riferimento alla norma, nella versione precedente a quella del 2012, dopo la quale la reintegrazione è diventata un’eccezione e non la regola.

Se, al contrario, infatti, fosse stata applicata la disciplina introdotta con il Jobs Act dal 7 marzo c.a., la reintegrazione non sarebbe stata possibile, anche perché i nuovi regimi a tutele crescenti (art. 1, co. 1 del D.lgs. n. 23/2015) si applicano solo a operai, impiegati e quadri, assunti con contratto a tempo indeterminato, dal 7 marzo 2015.

Muoversi correttamente nel campo delle assunzioni e dei licenziamenti non è facile. È necessaria una preparazione non solo specifica, ma anche aggiornata costantemente, per essere sempre informati riguardo i continui cambiamenti delle norme italiane.

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