L’ efficienza energetica è diventata, da molto tempo, non solo più un argomento da salotto per un futuro lontano, ma un modo, tutto contemporaneo, per risparmiare su produzione e consumo di energia, aiutando la natura con minori immissioni nocive nell’atmosfera.

Questa possibilità non riguarda solo l’edilizia privata o pubblica, ma anche quella delle aziende, che, da questa primavera (decreto del 24 aprile 2015), possono accedere a diversi milioni di euro di fondi per:

  • isolamento termico degli edifici
  • sostituzione di impianti di riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e alimentazione elettrica
  • strumenti per la riduzione del consumo elettrico
  • installazione di impianti per la autoproduzione (e l’autoconsumo) di energia elettrico e termica fino a kW 500 (fotovoltaico, solare termico, etc…)

I finanziamenti non potranno essere inferiori a € 30.000.

Tuttavia, il bando in questione pone precisi criteri per la scelta delle aziende che possono fare richiesta dei fondi: si tratta di unità produttive (POI Energia) che si trovino in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, che siano costituite da almeno un anno e che siano iscritte al registro delle imprese. E che non abbiano già beneficiato delle agevolazioni del decreto del 5 dicembre 2013… Le attività che possono fare richiesta sono, nello specifico, quelle identificate dalla classificazione ATECO 2007, ma non i settori indicati dall’articolo 1, comma 1 del regolamento de minimis, cioè, ad esempio, le imprese dedite alla silvicoltura, alle costruzioni, ai trasporti, alle attività finanziarie, etc…

I fondi si ottengono dopo attenta valutazione della richiesta e in ordine cronologico (fino al 31 dicembre 2015) rispetto alla presentazione della domanda. Le informazioni del caso saranno presto rese disponibili attraverso un apposito decreto. In ogni caso, sappiamo già che i finanziamenti a fondo perduto per l’efficienza energetica saranno erogati rispettando le indicazione dell’articolo 3 (comma 2) del Regolamento de minimis.

In particolare, riguarderanno gli importi inferiori a € 400.000, figurando come contributo per la costruzione degli impianti, coprendo fino al 50% delle spese. Per chi non superasse € 100.000 di spesa, i costi coperti arriverebbero al 30%. Altrimenti, il finanziamento potrà essere erogato come prestito agevolato senza interessi passivi per una percentuale di spesa fino al 75%. In questo caso, c’è tempo per farne richiesta fino al tutto il 2016.

Naturalmente le norme sono molto più complesse, per cui se volete sapere se potete accedere ai fondi (e come fare a ottenerli) o se, invece, ne siete esclusi, contattateci via telefono, mail o chat e il nostro studio vi fornirà tutta la consulenza necessaria per non farvi perdere nei meandri della burocrazia italiana.