News Archivi - Consulenti del lavoro Upward https://www.upwardcdl.it/category/news/ Consulenza del lavoro online per aziende e dipendenti Mon, 22 Apr 2024 09:01:40 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.upwardcdl.it/wp-content/uploads/2015/03/FavIcon.png News Archivi - Consulenti del lavoro Upward https://www.upwardcdl.it/category/news/ 32 32 Assunzioni agevolate e strategie di risparmio su costi del personale Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 22 Aprile 2024 Ultimo aggiornamento il 22 Aprile 2024 https://www.upwardcdl.it/news/assunzioni-agevolate-strategie-risparmio-costi-personale/ https://www.upwardcdl.it/news/assunzioni-agevolate-strategie-risparmio-costi-personale/#respond Mon, 22 Apr 2024 08:59:40 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=14647

La guida definitiva per ridurre i costi del personale scopri alcune assunzioni agevolate

Le assunzioni agevolate rappresentano una leva strategica per le aziende orientate all’efficienza e alla crescita sostenibile. Navigare tra le varie normative e incentivi disponibili richiede una guida esperta, soprattutto quando si cerca di minimizzare i costi nell’assunzione di nuovo personale.

Con UPWARD® come tuo partner, scoprirai come le assunzioni e sgravi  possano aiutarti a costruire una squadra vincente, riducendo l’impatto finanziario per la tua azienda. Esploreremo insieme le agevolazioni che possono fare la differenza per il tuo business, dai bonus occupazionali agli sgravi fiscali e molto altro.

Approfondiremo come ciascun incentivo si adatti alle diverse esigenze aziendali, permettendoti di fare scelte consapevoli per una forza lavoro ottimizzata. La nostra analisi dettagliata ti darà gli strumenti per trasformare le assunzioni in un vantaggio competitivo.

Continua a leggere su come le assunzioni agevolate possano supportare lo sviluppo della tua azienda, ora e nel futuro e se l’approfondimento sulle assunzioni agevolate suscita il tuo interesse per opportunità concrete, UPWARD® offre consulenze personalizzate per esplorare le soluzioni più adatte alla tua impresa. Oltre a ciò, forniamo preventivi dettagliati per supportarti nella gestione ottimale del personale.

Non perdere l’occasione di ottimizzare i tuoi processi di assunzione e di gestione delle risorse umane

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Incentivi per l’assunzione di donne: una porta aperta alle opportunità

È in vigore un incentivo contributivo che consente una riduzione del 50% dei contributi INPS dovuti per l’assunzione di donne, in qualsiasi parte d’Italia, indipendentemente dalla loro residenza o dallo stato di impiego precedente. Questo incentivo per assumere dipendenti è rivolto a combattere il divario occupazionale e dura per un massimo di 12 mesi, estendibile a 18 mesi in caso di contratto a tempo indeterminato.

Agevolazioni donne in dettaglio:

  • Riduzione dei contributi INPS del 50% per il datore di lavoro con una durata che può essere di 12 mesi o 18 mesi.

La procedura operativa richiede una autorizzazione da parte  dell’ INPS,  utilizzando un modello telematico, disponibile sul portale web dell’inps.

Il risparmio sostanziale per una misura che non solo supporta l’occupazione femminile ma offre anche una significativa ottimizzazione dei costi per le imprese che assumono donne.

Attenzione: È fondamentale che l’assunzione o la trasformazione del contratto sia accompagnata da un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra il numero di lavoratori occupati nell’anno corrente e quelli dell’anno precedente.

Per ulteriori dettagli su come questa agevolazione può essere applicata alla tua azienda e per una consulenza personalizzata, non esitare a contattarci. Se deciderai di intraprendere un percorso continuativo con noi, la consulenza sarà interamente rimborsata.

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Sei inoltre interessato a ottimizzare la gestione del personale? Richiedi un preventivo gratuito oggi stesso e scopri come possiamo assisterti nella gestione efficace delle tue risorse umane.

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Agevolazioni per l’assunzione di giovani under 30

Integrare giovani talenti under 30 nel tuo team ora può comportare notevoli vantaggi economici. Un incentivo contributivo triennale è disponibile per i datori di lavoro che assumono o trasformano a tempo indeterminato i contratti di giovani lavoratori, con un risparmio per dipendente sostanziale.

Questo sgravio è rivolto ai datori di lavoro privati e prevede:

  • Uno sgravio contributivo fino a 36 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani under 30, con una riduzione del 50% dei contributi previdenziali.

ATTENZIONE: Questa agevolazione è destinata a lavoratori che non abbiano precedentemente avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

Per beneficiare di questa agevolazione, l’azienda deve evitare di effettuare licenziamenti nei sei mesi antecedenti la data di assunzione prevista perchè in questo caso non si potrà beneficiare dell’assunzione agevolata.

Per una consulenza dettagliata su come integrare questa opportunità nella tua strategia aziendale e scoprire tutti benefici che puoi ottenere con l’agevolazione UNDER30 clicca sul bottone che segue.

Decontribuzione per il Sud: un’opportunità di crescita per le aziende meridionali

Le aziende del Sud Italia hanno ora accesso a un potente incentivo per stimolare l’occupazione: una decontribuzione SUD parziale dei complessivi contributi previdenziali, che offre un considerevole alleggerimento dei costi del lavoro fino al 30%.

Questa agevolazione è rivolta ai datori di lavoro con sedi operative nelle regioni di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise, escluso il settore agricolo e domestico, e prevede:

  • Un’esenzione contributiva del 30% dei complessivi contributi previdenziali.
  • Una percentuale che decresce gradatamente fino al 10% fino al 2028/2029, stimolando le imprese a un investimento a lungo termine nel capitale umano.

Se sei un’impresa nel Sud Italia e vuoi saperne di più su come sfruttare al meglio questa opportunità, richiedi subito una consulenza. Potremmo aiutarti a navigare tra le normative e massimizzare il tuo risparmio.

Consulenza Decontribuzione Sud

E se stai cercando di semplificare la gestione del tuo personale con soluzioni efficaci, chiedi un preventivo gratuito ora e scopri come possiamo ottimizzare i tuoi processi di assunzione.

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Esonero contributivo per madri lavoratrici: un sostegno alla maternità e al lavoro

Un sostegno significativo arriva per le madri lavoratrici grazie al nuovo esonero contributivo introdotto nel 2024 (Art. 1 commi 180-181 legge di bilancio 2024 (L.30 dicembre 2023 n.213). Questa agevolazione prevede una decontribuzione totale dei contributi previdenziali a carico della lavoratrice madre di almeno due figli (2 figli in via sperimentale solo per il 2024)

Questa misura è rivolta a tutte le lavoratrici madri assunte a tempo indeterminato, con l’obiettivo di supportare la loro presenza nel mondo del lavoro e facilitare la conciliazione tra attività lavorativa e responsabilità familiari.

Dettagli dell’Esonero:

  • Un esonero del 100% per le madri con tre o più figli (solo per il 2024 anche solo per chi ha due figli) sui contributi previdenziali INPS a carico del dipendente, l’esonero contributivo è riconosciuto dal 01/2024 al 12/2026.
  • Estensione dell’esonero fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
  • Per le madri con due figli, l’esonero è valido fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo.
  • non è necessario essere in possesso del DURC

Per le madri interessate a beneficiare di questo esonero, è fondamentale comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’esonero, si consiglia di comunicare per iscritto al datore di lavoro la volontà di beneficiare dell’esonero contributivo.

Questo esonero non è compatibile con l’esonero IVS 6% e 7% previsto sempre nella legge di bilancio 2024.

Se vuoi approfondire come la tua azienda può applicare questa agevolazione, o se desideri un preventivo dettagliato sui servizi di gestione del personale, UPWARD® è qui per assisterti.

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Valorizza il Futuro con i Tirocini Formativi

I tirocini formativi si configurano come un prezioso trampolino di lancio verso il mondo del lavoro, offrendo un’esperienza concreta e un’opportunità di crescita professionale per una vasta gamma di candidati, tra cui disoccupati, persone in cerca di ricollocazione e individui con disabilità.

UPWARD® sostiene attivamente questo percorso, rivolgendosi sia ad aziende che a professionisti desiderosi di contribuire allo sviluppo del potenziale umano e professionale, fornendo consulenza per l’attivazione di tirocini formativi all’interno dell’azienda, vediamo alcuni vantaggi:

  • Un ambiente di lavoro stimolante per il tirocinante.
  • Una possibilità per l’azienda di scoprire e formare futuri talenti.
  • l’azienda non verserà nessun f24 come avviene invece per i dipendenti ordinari
  • il tirocinante è assicurato ai fini inail e per la responsabilità civile
  • indennità di partecipazione obbligatoria a partire da 400,00 euro mensili per il tirocinante

Con un’indennità di tirocinio garantita e l’assenza di contributi INPS, a fronte del solo impegno contributivo Inail, i tirocini rappresentano una modalità di inserimento lavorativo conveniente e a basso rischio per le aziende e per i tirocinanti. Molto spesso dopo un percorso di tirocinio l’azienda potrebbe offrire un contratto di apprendistato o un contratto a tempo indeterminato.

Se sei interessato a scoprire come i tirocini formativi possono arricchire la tua organizzazione o desideri offrire opportunità significative a persone in cerca di formazione, UPWARD® è qui per guidarti. Scopri di più sui nostri servizi dedicati e come possiamo facilitare la gestione di tirocini formativi nella tua azienda. La normativa sui tirocini formativi varia a seconda della regione dove è ubicata la sede operativa dell’azienda.

Ulteriori opportunità di agevolazioni per la tua Azienda

Oltre alle dettagliate agevolazioni già discusse, ci sono numerose altre opportunità di sostegno all’assunzione che le aziende possono considerare. Alcune di queste includono:

  • Incentivi all’assunzione per donne vittime di violenza.
  • Vantaggi e sgravi nel contratto di apprendistato per formare i giovani talenti.
  • Incentivi per la sostituzione di personale in congedo.
  • Agevolazioni per promuovere la parità di genere nei ruoli lavorativi.
  • Sgravi nel settore agricolo, fondamentali per le aziende rurali.

Questi sono solo alcuni esempi delle numerose agevolazioni che il nostro sistema offre e che possono essere applicate per sviluppare una strategia di assunzioni efficaci e sostenibili. Molte di queste possono essere utilizzate in combinazione con quelle più comuni per ottimizzare ulteriormente la gestione del personale.

Non dimenticare che esistono anche incentivi a livello regionale, spesso molto vantaggiosi, che variano a seconda della localizzazione della tua azienda e delle specifiche politiche regionali. Per navigare in questo complesso panorama di opportunità, la conoscenza e l’esperienza dei nostri consulenti del lavoro possono fare la differenza, offrendoti una consulenza mirata e strategie su misura per le tue esigenze.

Per esplorare tutte queste opzioni e per scoprire come possono adattarsi al tuo contesto aziendale, UPWARD® è pronto ad assisterti. Contattaci per una consulenza personalizzata o per un preventivo dettagliato e inizia il tuo percorso verso una gestione del personale ottimizzata e strategica.

Un panorama completo di soluzioni per assumere dipendenti: lavoro a chiamata

Al di là degli incentivi contributivi specifici, esistono forme di contratto come il lavoro intermittente o lavoro a chiamata, che, pur non rappresentando un incentivo diretto, offrono un modello flessibile di impiego. Questo strumento si rivela particolarmente utile per le aziende che necessitano di personale in maniera discontinua o stagionale, semplificando significativamente i processi di assunzione e gestione delle risorse umane.

In particolare, vogliamo sottolineare che sul nostro sito è presente un articolo approfondito sul lavoro intermittente. Ti invitiamo a leggerlo per capire come può adattarsi alle tue necessità operative e quali vantaggi può offrire alla tua organizzazione.

Non esitare a richiedere una consulenza personalizzata o a chiedere un preventivo per approfondire ogni possibile soluzione. Che si tratti di sfruttare un incentivo o di implementare modelli contrattuali flessibili come il lavoro intermittente, UPWARD® è al tuo fianco per supportare la crescita e l’efficienza del tuo business.

Scopri di più sul lavoro intermittente e come può facilitare la gestione del tuo personale: Leggi l’Articolo.

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Il Mistero dello stipendio netto una Guida per principianti Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 6 Marzo 2024 Ultimo aggiornamento il 6 Marzo 2024 https://www.upwardcdl.it/news/stipendio-netto-guida-per-principianti/ https://www.upwardcdl.it/news/stipendio-netto-guida-per-principianti/#respond Wed, 06 Mar 2024 17:43:33 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=14553

Stipendio Netto utili consigli o supporto online con consulente del lavoro dedicato

Capire come si passa dallo stipendio lordo a quello netto può sembrare un labirinto complicato, specialmente per chi si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro. La differenza tra ciò che viene promesso in termini di retribuzione e ciò che effettivamente si riceve può essere sorprendente, influenzando significativamente il bilancio personale.

Spesso, lo stipendio netto può essere al centro di pratiche poco trasparenti. Alcuni datori di lavoro potrebbero adottare strategie discutibili per assicurare ai lavoratori l’importo netto concordato, ma ciò potrebbe nascondere irregolarità o manipolazioni di alcune voci in busta paga. Queste azioni, sebbene possano sembrare vantaggiose a breve termine perchè aumentano il netto in busta paga , potrebbero celare conseguenze legali o finanziarie negative sia per il dipendente che per l’azienda. È fondamentale essere consapevoli di queste potenziali problematiche e assicurarsi che la trasparenza e la correttezza siano sempre al primo posto nella gestione retributiva.

È fondamentale non generalizzare: molti datori di lavoro agiscono con integrità e trasparenza, ma talvolta, anche involontariamente, possono sorgere situazioni che portano i dipendenti a constatare a fine anno o durante l’anno un netto diverso da quello atteso. Spesso, questa discrepanza non è attribuibile a una mancanza del datore di lavoro, ma a una scarsa conoscenza dei fattori che possono influenzare la busta paga. Questo articolo mira a espandere la tua comprensione di questi elementi, offrendoti una visione più ampia e consapevole.

Se non vuoi leggere l’articolo perchè hai urgenza di capire di più utilizza il servizio dedicato allo stipendio netto o richiedi una consulenza per dipendenti.

Perché il Netto in Busta Paga è Cruciale

Il netto in busta paga rappresenta l’importo reale che i dipendenti portano a casa, dopo la detrazione di tasse, contributi previdenziali, e altre possibili trattenute. Comprendere come viene calcolato è fondamentale per pianificare in modo efficace le proprie finanze.

Si parla tanto di stipendio netto perché rappresenta un elemento centrale nelle negoziazioni tra aziende e lavoratori. Questa cifra è spesso cruciale per decisioni importanti, come la valutazione di un’offerta di lavoro o la considerazione di un cambio di mansione. La sua rilevanza si estende anche agli impatti che può avere sulle finanze personali: superare determinate soglie di reddito infatti può comportare la perdita di alcuni benefici fiscali o l’incremento della retribuzione potrebbe portare ad una tassazione maggiore una parte della retribuzione annua e quindi l’applicazione di un’ aliquota fiscale più alta, influenzando direttamente il netto in busta paga e il benessere finanziario del dipendente. Di conseguenza, comprendere appieno il concetto di stipendio netto e renderlo un argomento accessibile a tutti è fondamentale per permettere ai lavoratori di fare scelte immediate e consapevoli riguardo alla loro carriera e situazione finanziaria.

Consigli Pratici per Calcolare il Tuo Stipendio Netto

Conosci le Componenti della Tua Retribuzione

Inizia identificando tutti gli elementi del tuo stipendio lordo, inclusi bonus, indennità, e benefit. Ogni componente può influenzare il calcolo finale del netto.

Parliamo delle voci in busta paga perché ciascuna di esse ha un ruolo cruciale nella determinazione degli aspetti finanziari e contributivi del rapporto di lavoro. Analizzare dettagliatamente queste voci è fondamentale per diverse ragioni:

  • Verifica della Correttezza dei Contributi: È essenziale assicurarsi che su tutte le voci retributive siano stati calcolati e versati i giusti contributi previdenziali. Questo non solo garantisce il rispetto della normativa vigente ma incide anche sul calcolo dei diritti pensionistici del lavoratore. Fare questo controllo significa che tutte le voci analizzate contribuiscono a formare l’imponibile previdenziale e che non ci siano voci nascoste che incrementano si il netto in busta paga ma non l’imponibile previdenziale.
  • Impatto sull’Imponibile Fiscale: Ogni voce della busta paga può influenzare l’importo dell’imponibile fiscale. È importante che le detrazioni, le indennità, o eventuali bonus siano correttamente classificati per determinare con precisione l’ammontare del reddito imponibile ai fini fiscali in genere in busta paga questo dato deve essere messo in evidenza e quindi il controllo delle voci è fondamentale per verificare che tutto sia nella norma.
  • Reddito imponibile ai fini del TFR: Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una sorta di salvadanaio per il lavoratore, calcolata anche in base alle voci presenti in busta paga. Verificare che queste voci contribuiscano correttamente all’accumulo del TFR è fondamentale per garantire al lavoratore il giusto ammontare al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Ci potrebbero essere anche in questo caso delle voci il cui importo potrebbe non confluire nell’imponibile del tfr e quindi è importante essere consapevoli che determinati eventi non determinano l’aumento di questo imponibile. Se hai bisogno di un calcolo molto accurato e professionale sul tfr scopri il servizio dedicato al calcolo del tfr.

L’analisi accurata delle voci in busta paga è quindi una pratica essenziale non solo per garantire la trasparenza e la correttezza del rapporto lavorativo, ma anche per assicurare che il lavoratore riceva tutti i benefici e le tutele previste dalla legge. Inoltre, una corretta comprensione di queste voci permette al lavoratore di pianificare meglio le proprie finanze, evitare sorprese fiscali e contributive e fare scelte informate riguardo alla propria carriera e futuro previdenziale.

In sintesi, un’analisi attenta delle voci in busta paga non è solo un esercizio di conformità normativa, ma un elemento chiave per la tutela dei diritti del lavoratore, per la pianificazione finanziaria personale e per la comprensione completa delle proprie prospettive economiche a lungo termine.

Aliquote Fiscali

In questo articolo non parleremo di aliquote fiscali perchè abbiamo dedicato un articolo solo a questo argomento. Però è importante sapere che le tasse dei lavoratori si pagano in base alla fascia di reddito che viene determinata a fine anno o nell’anno se il rapporto termina.

Per maggiori informazioni su questo argomento ti consiglio di leggere l’articolo dedicato alle aliquote fiscali.

Consulente del lavoro dedicato a te

Fino a questo punto dell’articolo ho cercato di fornirti qualche consiglio però, è importante sottolineare che questi consigli, benché utili, possono non essere sufficienti per garantire un calcolo accurato. La consulenza di un esperto è fondamentale per ottenere un’analisi dettagliata e personalizzata. Il nostro servizio di consulenza personalizzato può guidarti attraverso il complesso panorama fiscale e contributivo, assicurando che il tuo stipendio netto sia calcolato con precisione.

Su questo argomento potrai utilizzare due servizi in base alle tue esigenze scoprili subito qui sotto:

Un Caso di Successo

Alcuni dei nostri clienti, inizialmente sopraffatti dalla complessità delle normative fiscali, hanno potuto beneficiare enormemente dalla nostra consulenza personalizzata, trasformando la loro percezione dello stipendio netto da confusa a cristallina. Questo cambiamento gli ha permesso di pianificare meglio le sue finanze e di vivere con maggiore serenità. I casi studi non riguardano solo lo stipendio netto ma anche tantissimi altri casi che trattiamo ogni giorni

Scopri casi studio simili al tuo trattati dai nostri consulenti del lavoro

Riepilogo e Passi Successivi

In conclusione, comprendere il calcolo dello stipendio netto è fondamentale per gestire efficacemente le proprie finanze. Seguire i nostri consigli può fornire una base solida, ma per una precisione senza compromessi, il nostro servizio di consulenza professionale è la soluzione ideale.

Vuoi garantire la massima accuratezza nel calcolo del tuo stipendio netto? Contattaci oggi stesso per scoprire come i nostri consulenti del lavoro possono trasformare la tua esperienza finanziaria, offrendoti tranquillità e sicurezza.

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IRPEF 2024 Nuove Aliquote Fiscali impatto buste paga dipendenti Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 18 Gennaio 2024 Ultimo aggiornamento il 26 Gennaio 2024 https://www.upwardcdl.it/news/irpef-nuove-aliquote-fiscali-2024-impatto-buste-paga-dipendenti/ https://www.upwardcdl.it/news/irpef-nuove-aliquote-fiscali-2024-impatto-buste-paga-dipendenti/#respond Thu, 18 Jan 2024 16:43:10 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=14433

Aliquote fiscali 2024 e impatto sulle buste paga

Novità per le aliquote fiscale 2024 e dell’impatto che subiranno le buste paga 2024. L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) è una componente fondamentale del sistema fiscale italiano, influenzando direttamente le buste paga dei lavoratori dipendenti. Il 2024 segna l’introduzione di importanti modifiche nelle aliquote IRPEF, che meritano un’analisi dettagliata.

Nuove Aliquote Fiscali e il Tuo Netto in Busta Paga: Esplora il Nostro Nuovo Servizio

Le recenti variazioni nelle aliquote fiscali influiscono notevolmente sul netto in busta paga. Per aiutarti a comprendere meglio queste modifiche e il loro impatto, ti invitiamo a leggere tutto questo articolo. In risposta a questi cambiamenti, abbiamo creato un nuovo servizio innovativo che consente di calcolare con molta  precisione il tuo netto in busta paga, tenendo conto delle nuove aliquote irpef. Pur essendo un’innovazione recente sul nostro sito e avendo attualmente poche recensioni, il servizio del calcolo del netto in busta paga è il risultato di anni di esperienza accumulata attraverso altri servizi online. Grazie al feedback ricevuto dagli utenti è stato fondamentale per sviluppare un servizio su misura, pensato per soddisfare le esigenze sia dei dipendenti sia delle aziende. Ti invitiamo a visitare un nostro altro servizio simile, già affermato e molto apprezzato dagli utenti. Leggendo le recensioni di quest’ultimo, potrai farti un’idea della qualità e dell’affidabilità che offriamo. Scopri come le modifiche fiscali influenzano positivamente o negativamente il tuo netto in busta paga e come il nostro servizio può aiutarti ad adattarti a questi nuovi scenari fiscali.

Buone notizie anche per il bonus 100 euro, noto anche come trattamento integrativo, è stato prorogato per il 2024. Si tratta di un’agevolazione fiscale per i lavoratori dipendenti. Abbiamo aggiornato l’articolo con le ultime novità e ti forniamo la lettera da compilare per richiedere il bonus al tuo datore di lavoro. In questo articolo troverai anche una sintesi della normativa vigente, che non ha subito grandi cambiamenti. Leggi l’articolo bonus 100 euro per il 2024.

RICHIEDI CONSULENZA

Le Aliquote IRPEF del 2023

Nel 2023, l’IRPEF era strutturata in quattro scaglioni: 23% fino a 15.000 euro, 25% da 15.000,01 a 28.000 euro, 35% da 28.000,01 a 50.000 euro e 43% per redditi oltre i 50.000 euro. Questa struttura offriva una progressività fiscale mirata a distribuire il carico fiscale in base alla capacità contributiva.

Le Nuove Aliquote IRPEF del 2024

Per il 2024, le aliquote IRPEF sono state semplificate in tre scaglioni: 23% fino a 28.000 euro, 35% da 28.000,01 a 50.000 euro e 43% per redditi oltre i 50.000 euro. Questa revisione mira a semplificare il sistema fiscale e potenzialmente a ridurre il carico fiscale per alcuni contribuenti.

Comparazione delle Aliquote: 2023 vs 2024

La differenza più significativa si nota nel secondo scaglione, dove per il 2024 l’aliquota del 25% è stata eliminata, portando l’aliquota del 23% a coprire fino a 28.000 euro. Questo cambiamento potrebbe portare a una riduzione dell’imposta per chi si trova in questo scaglione di reddito.

Impatto sulle Buste Paga dei Dipendenti

Per i lavoratori con un reddito fino a 28.000 euro, la riduzione dell’aliquota dal 25% al 23% nel 2024 potrebbe significare un leggero aumento del netto in busta paga. Ad esempio, per un reddito annuo di 28.000 euro, il risparmio fiscale annuo sarebbe di circa [(28.000 – 15.000) * (25% – 23%)] = 560 euro, ovvero circa 46,67 euro al mese.

È importante sottolineare che i dati forniti sopra sono puramente indicativi. Per una comprensione approfondita di come le nuove aliquote IRPEF del 2024 possano influenzare il netto della tua busta paga, ti invitiamo a richiedere una consulenza personalizzata. È bene tenere presente che il netto della busta paga è un valore previsionale e può variare in base a diversi eventi che si verificano nel corso dell’anno. Un nostro consulente del lavoro, esperto in materia, utilizzerà esempi pratici e simulazioni per offrire soluzioni e consulenze mirate. Questo approccio ha lo scopo di aiutarti a comprendere in modo più chiaro come si forma e come può variare nel tempo il netto della tua busta paga.

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Conclusioni sulla nuova irpef 2024

Le modifiche alle aliquote IRPEF del 2024 rappresentano un passo verso la semplificazione fiscale e possono comportare vantaggi per i lavoratori in determinate fasce di reddito. È importante che i contribuenti comprendano come queste variazioni influenzano la loro situazione fiscale e considerino eventuali strategie di pianificazione fiscale per massimizzare il loro reddito disponibile.

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Upward in Crescita: Nuova Sede a Grosseto i nostri consulenti del lavoro finalmente in Città Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 27 Novembre 2023 Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2023 https://www.upwardcdl.it/news/consulentedellavoro-grosseto/ https://www.upwardcdl.it/news/consulentedellavoro-grosseto/#respond Mon, 27 Nov 2023 11:45:10 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=14359

Il nome “Upward” è un termine inglese che significa “in crescita” o “verso l’alto“, e può essere interpretato come un simbolo di progresso, miglioramento e aspirazione.

Come è nato UPWARD?

Dopo aver considerato vari nomi, ero alla ricerca di un termine che potesse catturare perfettamente l’essenza di ciò che in quel momento storico della mia carriera professionale stavo vivendo.

Quando UPWARD ha visto la luce, io ero agli albori della mia attività professionale in forma autonoma, giovane e intraprendente consulente del lavoro, con quella grinta che solo i giovani possiedono. Stavo vivendo una fase di crescita intensa e immaginavo che il mio percorso di sviluppo dovesse essere una missione da condividere con i miei clienti.

 Auspicavo che i primi clienti potessero crescere insieme a me, trasformandoci entrambi in aziende di successo. Così è stato, poiché alcuni dei nostri primi clienti hanno iniziato il percorso con noi quando avevano solo un dipendente. Oggi, molti di loro sono diventati aziende consolidate con un considerevole numero di dipendenti.

Premessa scritta da CdL Antonio Caduto Ceo & Founder UPWARD ®

Upward Consulenti del lavoro nuova Sede a Grosseto nel 2023

Upward è un punto di riferimento nel settore della consulenza del lavoro online, offrendo servizi professionali online e soluzioni su misura per le esigenze delle aziende e dei lavoratori anche presso le sedi fisiche presenti sul territorio nazionale italiano. Con una solida presenza in diverse sedi sul territorio nazionale, Upward si impegna a fornire consulenza specialistica e supporto affidabile per una vasta gamma di questioni legate al lavoro e alle risorse umane.

Nel 2023, è stato inaugurato un nuovo punto operativo a Grosseto dedicato alle Aziende per l’ottimizzazione della gestione del personale. Inoltre ci rivolgiamo ai dipendenti che possono ottenere tramite un nostro consulente del lavoro informazioni dettagliate sulla propria posizione professionale, chiarire dubbi riguardo a buste paga o contratti di lavoro. Per trovare la nostra sede, sita in Via Veio, 22 – 58100 Grosseto (GR), e per i dettagli per raggiungerci, ti invitiamo a scorrere la pagina.

DICONO DI NOI

Le Nostre Sedi Fisiche

UPWARD Pietravairano, Provincia di Caserta

La nostra sede a Pietravairano, in provincia di Caserta, rappresenta un punto di riferimento per le aziende e i lavoratori della zona. Con un team di esperti consulenti del lavoro, siamo pronti ad offrire supporto e consulenza personalizzata per le esigenze specifiche della comunità locale.

UPWARD Bollate, Provincia di Milano

La sede di Bollate, in provincia di Milano, rappresenta un altro importante centro per i nostri servizi di consulenza del lavoro. Con una presenza consolidata nella regione, siamo impegnati a fornire soluzioni mirate e supporto professionale per le aziende e i lavoratori di Milano e delle zone circostanti.

Nuova Sede UPWARD a Grosseto

Siamo entusiasti di annunciare l’apertura della nostra nuova sede UPWARD a Grosseto. Questa espansione rappresenta un passo significativo nel nostro impegno a offrire servizi di consulenza del lavoro di alta qualità in tutta Italia. La nuova sede a Grosseto ci permetterà di avvicinarci ulteriormente alle aziende e ai lavoratori della regione, offrendo un supporto mirato e personalizzato.

Con la nostra presenza in continua espansione, Upward è pronta ad offrire consulenza del lavoro professionale e soluzioni su misura per le esigenze specifiche di ogni cliente in tutta Italia.

Siamo entusiasti di continuare a crescere e di servire al meglio le comunità locali in tutta Italia. Oggi, sempre più utenti optano per i nostri consulenti del lavoro online, attratti dai servizi avanzati e consolidati nel corso di molti anni di esperienza.

Per ulteriori informazioni sulle nostre sedi e i servizi offerti, vi invitiamo a contattarci in chat. Siamo qui per supportare le vostre esigenze in materia di lavoro e risorse umane.

Grazie per la fiducia e l’opportunità di servirvi.

MODULO INFORMAZINI GENERICHE

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Contratto commercio sesto livello guida completa normativa e mansione Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 18 Settembre 2023 Ultimo aggiornamento il 16 Aprile 2024 https://www.upwardcdl.it/news/contratto-commercio-sesto-livello-guida-completa-normativa-e-mansione/ https://www.upwardcdl.it/news/contratto-commercio-sesto-livello-guida-completa-normativa-e-mansione/#respond Mon, 18 Sep 2023 13:05:35 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=14139

Novità per il contratto sesto livello commercio

Il contratto commercio sesto livello ha subito una variazione che decorre da Aprile 2024 scorrendo l’articolo potrai leggere la nuova paga lorda vigente e altri aggiornamenti recenti.

Il contratto commercio è il fondamento normativo che riguarda migliaia di dipendenti, tra cui moltissimi sono inquadrati al sesto livello già dall’assunzione.
Gli accordi nazionali che vengono periodicamente rinnovati dalle organizzazioni datoriali e sindacali regolamentano le condizioni specifiche delle professioni, delineando diritti e doveri per gli occupati e per i titolari di impresa.

Ma quali sono le mansioni che puoi svolgere con l’inquadramento al sesto livello del commercio?

In questa guida esamineremo le diverse sfaccettature del contratto, l’ambito di applicazione, le questioni retributive e tutti gli altri elementi di rilievo. Interpretare i dettagli può rivelarsi complesso ed è quindi fondamentale consultare un consulente del lavoro esperto che può assisterti in ogni circostanza.
Approfondiremo, inoltre, gli incarichi che ti possono essere affidati con il sesto livello del commercio, la paga spettante, le ferie, i permessi, la tredicesima, la quattordicesima, gli scatti di anzianità e la procedura per presentare le dimissioni.
Questa guida ti fornirà utili informazioni sul periodo di prova, sulla formazione e sulle prospettive di carriera.

Altri livelli del commercio se vuoi saperne di più vedi anche

contratto commercio quinto livello

contratto commercio quarto livello

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Le mansioni del sesto livello commercio

Le professioni a cui puoi essere assegnato con il sesto livello del CCNL Commercio sono relative alle posizioni di minore responsabilità all’interno dell’azienda.
Si tratta di funzioni che contribuiscono comunque al raggiungimento generale degli obiettivi.
Vediamo alcuni esempi:

  • Imballatore
  • Guardiano di deposito
  • Custode
  • Operaio
  • Fattorino
  • Usciere

Per definizione, dunque, le mansioni che rientrano nel sesto livello del commercio non richiedono il possesso di conoscenze pratiche avanzate o competenze per le quali occorrono certificazioni. È tuttavia importante notare che il livello base di inserimento è il settimo, nel quale rientrano i dipendenti che svolgono solo incarichi di pulizia, pertanto il sesto è lo scalino leggermente superiore.

Qual è la differenza tra mansioni del sesto e del quinto livello

Procedendo verso l’alto della piramide aziendale, al quinto livello gli incarichi sono di responsabilità maggiore rispetto al sesto inquadramento professionale. Le categorie del commercio differiscono soprattutto per quanto concerne l’autonomia, la supervisione del personale o altre attribuzioni.
Per sintetizzare e chiarire la dinamica, al primo livello ci sono i profili professionali maggiormente specializzati, poi abbiamo anche i quadri e i dirigenti mentre al settimo livello si trovano i neoassunti e i lavoratori con mansioni prettamente manuali.
Generalmente il sesto livello offre retribuzioni contrattuali migliorabili con il tempo e con la dedizione. L’avanzamento di carriera dal sesto al quinto livello può essere dettato dall’esperienza pregressa, dalla dimostrazione pratica delle competenze o dal raggiungimento di determinati obiettivi.

Come già segnalato all’inizio di questo articolo, se vuoi approfondire anche altri livelli di questo contratto, abbiamo scritto un articolo anche sul quinto livello del commercio e il quarto livello ccnl commercio

Ci sono ombre sul tuo contratto di lavoro

Ti mostro subito un articolo che parla di diversi dubbi che gli utenti del nostro sito hanno voluto affrontare e risolvere con un nostro consulente del lavoro, molto probabilmente il tuo caso è stato già affrontato, quindi potresti essere interessato a parlare con un nostro professionista per chiarire subito ogni perplessità: Casi studio dubbi e problematiche varie sul lavoro non sono più un mistero

La paga minima per il livello CCNL commercio sesto livello

In fase di assunzione dovrebbe essere comunicata la paga minima, prendendo come riferimento le tabelle del CCNL contratto commercio.
A partire da Aprile 2024 sono state aggiornati gli importi del salario minimo del sesto livello e non solo: lo stipendio per il sesto livello si attesta esattamente a €1489,05 mensili. La somma indicata rappresenta la retribuzione di base, a cui dovresti poi aggiungere gli scatti di anzianità, gli aumenti di merito che potresti percepire, le indennità aggiuntive  e le condizioni specifiche stabilite a livello nazionale, territoriale, di categoria oppure attraverso la contrattazione aziendale. Inoltre le aziende possono prevedere trattamenti retributivi migliorativi e mettere nero su bianco con il dipendente un super minimo retributivo che servirà a migliorare la paga mensile del dipendente.

Sarà fondamentale restare aggiornati sui futuri adeguamenti salariali relativi al contratto commercio 6 livello. Ci impegniamo a mantenere l’articolo aggiornato con tutte le novità in arrivo.

Le date programmate per i prossimi rialzi salariali sono le seguenti:

  • 01/03/2025
  • 01/11/2025
  • 01/11/2026

Comprendere i dettagli retributivi è essenziale per prevenire incomprensioni, pianificare il tuo bilancio finanziario e prendere decisioni informate.
I datori di lavoro sono tenuti a elaborare cedolini paga conformi alle leggi poiché la normativa non ammette ignoranza. Le sanzioni in materia sono piuttosto salate e potrebbero emergere vertenze sindacali. Per qualsiasi motivo di controversia, è sempre buona norma rivolgersi a un consulente del lavoro, che affronta le questioni con trasparenza, fornendo chiare delucidazioni sul corretto pagamento dello stipendio mensile spettante, delle ferie, dei premi accessori e di qualsiasi altra voce da includere nel documento. A tal proposito se sei un azienda puoi richiedere un preventivo per ricevere consulenza ed elaborazione paghe online.

Novità servizi UPWARD: Scopri di più sul tuo netto in busta paga

Assenze per ferie e non solo

I diritti garantiti dal contratto commercio CCNL al sesto livello sono un aspetto di fondamentale importanza che dovresti conoscere nel dettaglio.

Cosa succede se devi assentarti da lavoro per impegni personali o per programmare un periodo di vacanza?

Fortunatamente esistono tutele che ti consentono di continuare a percepire un reddito anche quando non sei fisicamente al lavoro. Ecco alcuni giustificativi di assenza e questi periodi possono essere identificati in una delle seguenti casistiche:

  • 26 giorni di ferie annuali
  • Permessi retribuiti
  • Permessi ex festività

C’è inoltre l’ipotesi di assenza per situazioni particolari, come la cassa integrazione guadagni, che viene erogata in momenti di calo di lavoro, in accordo con le organizzazioni sindacali o con le istituzioni.
Per quanto riguarda ferie e permessi, è necessario sapere che hai diritto a un periodo di astensione che varia in base alla tua anzianità contrattuale perchè questi giustificativi per assentarti maturano di mese in mese.
Puoi assentarti per motivi personali, lutto familiare, visite mediche o altre ragioni, anche per più giorni consecutivi. La pianificazione delle ferie estive, ad esempio, è un’opportunità che ti viene riservata in base alle tue esigenze, compatibilmente con le necessità aziendali.
Un consiglio prezioso è adottare una comunicazione chiara, indicando le tue intenzioni senza timori. Cerca di essere flessibile per adattarti ai volumi di lavoro dell’azienda e mantieni sempre traccia della documentazione che ti viene rilasciata.

Chiaramente ci sono delle nette differenze da approfondire tra ferie e permessi, se vuoi puoi chiedere un parere ad un nostro consulente del lavoro.

Dimissioni e preavviso nel contratto commercio al sesto livello

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e può capitare di desiderare qualcosa di diverso nella propria vita professionale, a supporto di tale affermazioni segnaliamo un articolo aggiornato da poco in cui si parla dell’indagine condotta dai consulenti del lavoro sull’aumento delle dimissioni negli ultimi anni:

Perché stanno aumentando le comunicazioni di dimissioni volontarie

Hai deciso di cambiare impiego e vuoi sapere come dare le dimissioni senza subire penalizzazioni? Prova il servizio di dimissioni UPWARD

Le dimissioni rappresentano un momento significativo nella carriera ma è essenziale chiarire i concetti relativi a diritti e doveri del lavoratore e dell’impresa.
Vediamo dunque qual è la procedura per le dimissioni e il preavviso nel CCNL contratto commercio al sesto livello:

  • Notifica al datore di lavoro
  • Rispetto delle tempistiche di preavviso
  • Consegna tempestiva della documentazione
  • Calcolo delle ferie residue

La prima cosa da fare è informare l’azienda, comunicando in forma scritta l’intenzione di lasciare il posto di lavoro. Nella lettera devi inserire la data in cui cesserai effettivamente di prestare servizio.
Per il sesto e il settimo livello è fissato un preavviso di x giorni di calendario, mentre per il quinto livello occorre preannunciare la decisione con più ampio margine essendo un livello più qualificato.
Tieni conto che ci sono tre diversi scaglioni, che cambiano in base agli anni di servizio, rispettivamente fino a 5 anni, tra 5 anni e 10 anni e oltre 10 anni di anzianità.
Devi considerare quindi il livello di inquadramento e il numero di anni lavorati presso l’azienda.
Al sesto livello e con meno di 5 anni di servizio, devi avvisare 10 giorni prima di licenziarti; dopo 5 anni di anzianità saranno necessari 15 giorni.
In alcune circostanze, previo accordo sindacale, puoi procedere con il licenziamento volontario istantaneo senza subire penalizzazioni ma è necessario sottoscrivere un accordo specifico.
L’azienda, infatti, ha il diritto di far valere il periodo di preavviso, che è calcolato proprio per dare modo di assumere un altro dipendente oppure per formare il personale interno ed effettuare la sostituzione.
Se hai bisogno di informazioni dettagliate o desideri sapere come licenziarti senza subire decurtazioni in busta paga, contatta immediatamente un consulente del lavoro.

Mensilità aggiuntive: la tredicesima e la quattordicesima

Sicuramente conosci la tredicesima mensilità, che di norma viene corrisposta in concomitanza con il periodo natalizio è prevista dal ccnl commercio. Per saperne di più in generale sulla tredicesima potresti essere interessato a leggere: tredicesima cosa è e quando la riceviamo

Esistono mensilità aggiuntive ulteriori nel contratto commercio di sesto livello?

Sì, con il recente rinnovo contratto del commercio sono emerse interessanti novità, che riguardano un’opportunità ulteriore di retribuzione che si aggiunge alla tredicesima. Questa agevolazione è prevista per il settore del commercio e per altri contratti nazionali.
Entro la data del 30 giugno (e non oltre il 31 luglio per alcune categorie specifiche), deve essere corrisposta la quattordicesima mensilità.  Ne abbiamo parlato in generale anche in questo articolo: quando e quanto riceviamo con la quattordicesima mensilità

Anche questa busta paga è soggetta a tassazione Irpef e contributi ma si identifica come un sostegno economico molto apprezzato dai lavoratori.
Beneficiare di due mensilità aggiuntive nel corso dell’anno è un vantaggio da tenere in forte considerazione quando si riceve un offerta di lavoro e si viene assunto con il ccnl del commercio.
In inverno, grazie alla tredicesima, hai l’opportunità di affrontare le spese natalizie con maggiore serenità. In estate, invece, la quattordicesima potrebbe servirti per organizzare le tue vacanze.
La base di calcolo per entrambe le mensilità aggiuntive è determinata dalla paga oraria che ricevi e varia in relazione al livello di inquadramento.

I progressi di carriera e gli scatti di anzianità

Quando pensi agli scatti di anzianità, è quasi automatico associare il tema ai benefici finanziari dell’esperienza accumulata in azienda. È tuttavia importante considerare che lavorare per un lungo periodo all’interno della stessa impresa comporta maggiori responsabilità.
Un esempio di questo concetto riguarda le tempistiche di preavviso, che si estendono a parità di livello, proporzionalmente agli anni lavorati in l’azienda.
Il lato positivo, invece, riguarda i vantaggi che si riflettono sulla busta paga. Con ogni rinnovo del contratto del commercio, i minimi tabellari si incrementano progressivamente, in riferimento ai livelli, includendo spesso alcune componenti premiali legate agli scatti di anzianità. La contrattazione aziendale può contenere meccanismi simili, volti a incentivare i dipendenti di lungo corso.
Gli scatti di anzianità hanno un impatto significativo sulla carriera e influiscono sui seguenti aspetti:

  • Aumento del salario
  • Maggiore motivazione
  • Fidelizzazione dei dipendenti
  • Soddisfazione professionale

Un dipendente che si sente apprezzato all’interno dell’organizzazione, tende a essere più produttivo e collaborativo. Se è vero che con i neoassunti ci sono risparmi evidenti per l’attività, è altrettanto vero che un lavoratore esperto offre maggiori garanzie.
Far parte di un gruppo implica condividere valori e obiettivi, contribuendo al raggiungimento di risultati individuali e di squadra.

Il periodo di prova nel contratto commercio

Anche la durata del periodo di prova varia in base alla mansione. Per i livelli di maggiore responsabilità, naturalmente, i tempi si estendono. Il presupposto logico è abbastanza intuitivo: un dirigente deve passare molto più tempo in azienda prima di essere assegnato al vero incarico, con esigenze formative assai più rilevanti della media.
Per il settimo e il sesto livello, invece, il periodo di prova si attesta a 45 giorni. L’indicazione deve essere contenuta nella documentazione contrattuale e potrebbe essere anche inferiore a questo riferimento massimo.
Le cose cambiano già a partire dal quinto livello, per il quale il periodo di prova può estendersi fino a 60 giorni.
Per il livelli specializzati del ccnl commercio, si può arrivare addirittura a 6 mesi di periodo di prova.
In questo lasso di tempo, il datore di lavoro e il dipendente hanno il diritto di porre termine anticipatamente al contratto, senza dover rispettare l’istituto contrattuale del preavviso.
La valutazione delle prestazioni e del raggiungimento degli obiettivi sarà un elemento di valutazione per proseguimento del rapporto di lavoro.

Perché rivolgersi a un consulente esperto?

I livelli CCNL commercio sono sette, con l’aggiunta del livello riservato ai quadri. Può essere difficile districarsi nel labirinto normativo e rischiare di rinunciare ai diritti contrattuali non è affatto consigliabile.
Contattare il consulente del lavoro offre le seguenti garanzie:

  • Corretta interpretazione delle normative
  • Applicazione dei benefici derivanti dagli scatti di anzianità e dagli avanzamenti di carriera
  • Personalizzazione delle condizioni contrattuali
  • Contrattazione individuale efficace
  • Gestione delle controversie
  • comparazione di due offerte di lavoro

Vuoi affermarti dal punto di vista professionale e salariale, hai bisogno di consulenza in ambito lavorativo, per la tua  formazione o per gestire la pratica di dimissioni?

Contatta subito il consulente del lavoro UPWARD®

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Assenze Ingiustificate addio Naspi Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 25 Maggio 2023 Ultimo aggiornamento il 15 Novembre 2023 https://www.upwardcdl.it/news/assenze-ingiustificate-addio-naspi/ https://www.upwardcdl.it/news/assenze-ingiustificate-addio-naspi/#comments Thu, 25 May 2023 17:03:58 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=13940

Stop ai furbetti della Naspi e assenze ingiustificate false

Nel disegno di Legge in materia di lavoro approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso primo maggio insieme al Decreto Lavoro pubblicato in gazzetta ufficiale , il governo Meloni potrebbe andare verso una svolta: stop ai furbetti della Naspi, ovvero quei lavoratori dipendenti che per ottenere l’indennità di disoccupazione in seguito al proprio licenziamento, ricorrevano a una serie di sotterfugi, uno in particolare prevedeva l’utilizzo del sistema dell’assenza ingiustificata per fruire della naspi.

Ultimi aggiornamenti su questo argomento: il disegno di legge sul lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri il primo maggio 2023, ha ripreso il suo iter parlamentare dopo una lunga pausa. Il provvedimento contiene diverse misure per riformare il mercato del lavoro, tra cui la norma che equipara l’assenza ingiustificata alle dimissioni volontarie, con la conseguente perdita del diritto alla Naspi. Questa norma vuole contrastare la pratica di alcuni lavoratori che si assentano illegittimamente per farsi licenziare e ottenere in questo modo la disoccupazione. Secondo il disegno di legge, infatti, se un lavoratore si assenta in modo ingiustificato per un periodo superiore ai cinque giorni, il rapporto di lavoro si intende risolto per dimissioni.

Cosa succedeva prima della riforma con i furbetti della Naspi

Prima della riforma, infatti, i dipendenti approfittavano del vuoto normativo per sfruttare l’indennità erogata dall’Inps (Naspi) introdotta Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 22 come forma di aiuto temporaneo ai lavoratori disoccupati.

In pratica, poteva accadere che un lavoratore decidesse di assentarsi dal proprio posto di lavoro ingiustificatamente, inducendo il datore a licenziarlo dopo un periodo di assenza dal lavoro, senza maturare retribuzione, permessi, ferie e Rol indicati in busta paga. In questa direzione la risorsa, ottenuto il licenziamento dal proprio datore di lavoro, accedeva alla Naspi senza essere obbligato a dimettersi. Sappiamo, infatti, che le dimissioni non danno diritto all’indennità perché provengono dalla volontà del lavoratore dipendente.

Con tale stratagemma il lavoratore otteneva ciò che desiderava, accedendo liberamente alla Naspi grazie al licenziamento posto in essere dal suo datore che, talvolta consapevolmente, abboccava al tranello. Prima della riforma poteva anche accadere che la risorsa intraprendesse questo percorso parlandone prima con il suo datore, stabilendo a tavolino la strategia più conveniente per entrambi, ma a svantaggio dell’Inps, che si vedeva costretta a erogare la Naspi per il periodo previsto dalla legge.

Si tratta di un tema particolarmente complesso che va analizzato con uno studio specifico del caso concreto, valutando il contratto di lavoro e le condizioni che hanno portato al licenziamento. Se stai cercando delle alternative per poter accedere alla Naspi ti invitiamo a contattare i nostri consulenti, professionisti preparati e disponibili a fornire ogni tipo di chiarimento, valutando la situazione specifica e dando assistenza personalizzata in base alle esigenze del lavoratore.

Le previsioni per il futuro: come funziona oggi la Naspi

La nuova normativa potrebbe portare al lavoratore che si assenta in modo ingiustificato dal posto di lavoro di farsi licenziare per “assenza ingiustificata”, precludendogli così l’accesso all’indennità. In pratica, il dipendente può decidere di non andare a lavoro volontariamente per un certo periodo facendo partire il licenziamento per ingiustificata assenza, ma tale procedimento sarà considerato come una perdita dell’impiego volontaria, che non dà diritto, dunque, alla Naspi.

Le intenzioni del legislatore, infatti, fanno intendere che quando l’assenza ingiustificata del lavoratore superi il termine previsto nel contratto di lavoro collettivo (CCNL) che gli è stato applicato, o si tratti comunque di un termine superiore ai cinque giorni, se il contratto non lo indica specificamente, il rapporto di lavoro debba essere considerato risolto per la libera volontà del lavoratore.

Questo significa che il datore di lavoro non sarà più tenuto a licenziare il lavoratore perché il rapporto è risolto ex lege, alla stregua e con le medesime conseguenze delle dimissioni che, sappiamo non dare diritto alla Naspi.

Ciò che bisogna sottolineare, infatti, è che rispetto al passato la Naspi potrebbe non essere  più concessa nei casi di licenziamento per assenza ingiustificata, causa che dovrebbe essere considerata oggi come una risoluzione volontaria del rapporto di lavoro da parte del dipendente. Oltre questo caso, il lavoratore potrà accedere all’indennità di disoccupazione nei casi di licenziamento per giusta causa e in tutte le altre ipotesi ammesse dalla legge per accedervi.

Questa parte normativa ha finalmente messo in luce, la questione dei furbetti della Naspi, che con il loro atteggiamento scorretto creavano i presupposti per ricevere la Naspi a danno dell’Inps, e spesso approfittandosi anche del proprio datore.

L’assenza ingiustificata dal posto di lavoro, infatti, rappresenta una grave mancanza di rispetto nei confronti dell’azienda, sia dal punto di vista umano che sotto il profilo della responsabilità disciplinare.

Immaginiamo, infatti, un’azienda che si trova in un periodo di grande produttività che richiede la presenza di tutte le risorse a tempo pieno per poter rispettare consegne e impegni nei confronti dei propri clienti.

Qualora uno o più dipendenti decidessero di sabotare i programmi del datore assentandosi senza giustificato motivo, essi metterebbero in atto un comportamento scorretto sia nei confronti dei propri colleghi, lasciandoli soli nel lavoro da svolgere, sia nei confronti del datore di lavoro che fa affidamento sul loro contributo produttivo, che infine, in termini di responsabilità professionale.

Inoltre se tutto andrà in questa direzione ci saranno novità anche per i datori di lavoro che non dovranno più pagare il ticket di licenziamento, tale contributo infatti viene versato dai datori di lavoro, in caso di licenziamento dei lavoratori ma se sarà appunto considerata l’assenza ingiustificata come una dimissione tale contributo non dovrebbe più essere versato dai datori di lavoro che avranno giustamente una riduzione dei costi del personale.

Se ti trovi in una situazione difficile che richiede specifica consulenza o un parere sulla tua posizione lavorativa, puoi rivolgerti con fiducia ai nostri consulenti che sapranno analizzare il tuo contratto di lavoro e darti soluzioni chiare e vantaggiose.

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Casi studio reali online del consulente del lavoro Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 24 Marzo 2023 Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2024 https://www.upwardcdl.it/news/casi-studio-online-consulente-del-lavoro/ https://www.upwardcdl.it/news/casi-studio-online-consulente-del-lavoro/#respond Fri, 24 Mar 2023 15:29:06 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=13791

Casi reali di consulenza a dipendenti o privati online

Abbiamo deciso di realizzare un articolo per raccogliere casi studio reali e concreti trattati già da un nostro consulente del lavoro,  ma principalmente utili anche a te che stai cercando un sistema online per parlare con uno specialista del lavoro e che riesca a risponderti in tempi brevi e fornirti una soluzione immediata.

Elenco di alcuni casi studio trattati dai consulenti del lavoro UPWARD

Online si trova qualsiasi risposta, ma bisogna anche saper filtrare le informazioni per arrivare ad un risposta certa,  spesso però troppe informazioni o diverse tra di loro, finiscono per confonderti, allora ecco che potresti trovare utile, affidarti ad un nostro consulente del lavoro, specialista nella consulenza ai dipendenti. Ti supportiamo e ti aiutiamo a comprendere meglio quello che può essere la lettura di una busta paga, clausole speciali di un contratto di lavoro, lavoro straordinario, come dare le dimissioni o parlare di un licenziamento.

Sicuramente le informazioni più attendibili possono essere reperite da alcuni siti web istituzionali come:

Questi portali sono molto utili e sono delle fonti ufficiali sulla normativa collegata al mondo del lavoro,  ma forse è difficile trovare le risposte giuste a casi quotidiani e molto articolati, delle volte però i motori di ricerca interni di questi siti web sono fatti abbastanza bene e restituisco i risultati attesi.

In questo articolo invece troverai alcune consulenze ordinate online sul nostro sito, attraverso il servizio di consulenza per privati e a cui abbiamo risposto con una consulenza one to one (consulenza privata con un professionista del lavoro) con un nostro consulente del lavoro, ma prima voglio spiegarti, come funziona il servizio, intanto potresti anche guardare le videorecensioni su come si sono trovati altri utenti che hanno già utilizzato i servizi online di UPWARD ® inoltre puoi leggere altre recensioni nella pagina dicono di noi, trovi il bottone scorrendo questa pagina.

Consulenza online UPWARD ® per dipendenti come funziona

Il servizio di consulenza online di UPWARD ® dedicato ai dipendenti è molto professionale e sicuro ma allo stesso tempo di una semplicità a portata di clic e cellullare. Prima di spiegarti come funziona ti segnalo che abbiamo ideato anche un supporto professionale per le aziende a cui abbiamo dedicato un servizio di consulenza online solo per aziende.

Il servizio dedicato alla consulenza per dipendenti online, è molto professionale perchè sei sempre seguito da un consulente del lavoro, non solo è abilitato ma anche iscritto presso l’ordine dei consulente del lavoro e che esercita stabilmente la professione del consulente del lavoro. Per sapere di più sui nostri consulenti del lavoro scopri di più sul nostro team. Dopo il tuo ordine dovrai scriverci dalla pagina contatti del sito, potrai allegare fino ad un massimo di tre documenti.

Potrai inviarci, contratti di lavoro, buste paga o qualsiasi altro documento che tu voglia sottoporre all’attenzione del tuo consulente del lavoro dedicato.

DICONO DI NOI

Casi studio consulenza dipendenti e privati

Di seguito alcune consulenze online che abbiamo già evaso e risolto con successo, per cui se il tuo caso è simile sappi che è stato già trattato e che potresti trovare utile un consulto con un nostro consulente del lavoro. Se vuoi puoi anche commentare l’articolo esponendo il tuo quesito e se possiamo risponderti lo faremo volentieri. Se desideri invece maggiori informazioni puoi anche utilizzare la chat del nostro sito e parlare subito con un nostro collaboratore.

Caso n°1 patto di non concorrenza e dimissioni

Ho x anni e sono dipendente di x facente parte di xy, con contratto a tempo indeterminato, CCNL Metalmeccanici Liv.xxx, con attivo patto di non concorrenza. A Giugno è terminata la validità del patto di stabilità allegato, siglato a Marzo(validità x anni).

Sono inoltre iscritto al fondo pensione Cometa.

Sto valutando in questi giorni la possibilità di presentare le dimissioni (per motivi personali) ed essendo per me la prima volta vorrei discutere alcuni aspetti e chiedere informazioni relativamente alle dimissioni volontarie, in particolare:

  • con riferimento al patto di stabilità allegato, vorrei chiedere conferma della possibilità di presentare le dimissioni già entro la fine di questo mese senza incorrere in penali, e conferma del periodo di preavviso (x mesi?)
  • vorrei capire come determinare la data di cessazione da indicare nel modulo di dimissioni online
  • vorrei chiedere quali altre “fasi” tipiche dell’iter di dimissioni (precedenti e successive alla compilazione del modulo online) devo tenere in considerazione, per comunicare correttamente le dimissioni all’azienda e discutere/concordare i vari aspetti con HR (es. eventuale variazione della data di cessazione, gestione delle ferie personali, comunicazione della perdita dei requisiti al fondo pensione Cometa, ecc.)

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n°2 dimissioni durante primo anno di vita bimbo e NASPI

Sono un lavoratore a tempo indeterminato assunto con contratto commercio. A dicembre ho avuto una figlia e ho usufruito del congedo obbligatorio di 10 giorni. Qualora volessi dimettermi, avrei diritto alla NASPI, oppure . potrei accedervi se ho usufruito del congedo obbligatorio in alternativa alla madre? Inoltre, quale sarebbe la procedura?

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n°3 contribuzione obbligatoria INPS

Mia moglie sta aprendo una impresa di cui io sarei coadiuvante senza reddito, mentre io sto negoziando per un contratto a progetto con un’azienda. Vorrei capire se è vero che dovrò pagare 2 volte l’INPS in quanto non sarà un contratto a tempo indeterminato e se la negoziazione economica può eventualmente cambiare la situazione.

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 4 Irpef buste paga premi produzione e trasferte

Sono stata assunta a tempo indeterminato a gennaio del 2021, la mia busta paga presenta un netto sempre diverso non è mai regolare. Non riesco a capire la tassazione fiscale ed alcune voci.  Ho trovato delle strane differenza tra il 2022 e il 2023. Ho dei dubbi sui premi di produttività, trasferte e alcuni benefit che sono riportati in busta paga. Inoltre in caso di licenziamento vorrei capire come calcolare il tfr.

Caso risolto con una verifica busta paga

Caso n° 5 contratto a tempo determinato NASPI e liquidazione finale

ho un contratto con un’azienda settore gomma e plastica che scade il 15 luglio 2023. il contratto è stato stipulato il 15 luglio 2022. io non voglio rinnovare il contratto alla scadenza, devo dirlo anticipatamente all’azienda? in questo modo prendo ugualmente la disoccupazione? Inoltre vorrei sapere  come funzionano le ferie che ho maturato e la liquidazione del tfr.

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 6 preavviso dimissioni e apprendistato

Vorrei saperne di più sul preavviso in caso di dimissioni CCNL grafica ed editoria artigianato livello 5 bis PFI 60 mesi. Inquadramento apprendistato, decorrenza dal x mese  2020.

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 7 co co co e gestione separata

Chiedo al consulente del lavoro informazioni sul contratto di collaborazione coordinata e continuativa (gestione separata INPS, ai sensi dell’art. 409, comma 1, n. 3) c.p.c. dell’art. 2, comma 2, lettera a) del d.lgs. 12 giugno 2015, n. 81 e degli accordi collettivi nazionali di riferimento per i collaboratori del 10 dicembre 2015) della durata di 1 anno, per un compenso lordo annuale omnicomprensivo pari ad euro 31.000,00

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 8 aumento busta paga come fare

Prima di parlare con il mio datore di lavoro e chiedere un aumento di stipendio vorrei capire con un vostro consulente del lavoro quale voce della busta paga aumentare in modo più corretto e cercare un accordo con il capo (ore forfait oppure stipendio base).

Caso risolto con una verifica busta paga

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Caso n° 9 tempo determinato proroga inquadramento del dipendente e superminimo

Sono un impiegato a tempo determinato settore amministrativo, volevo chiarimenti circa l’eventuale proroga del contratto settore commercio e servizi. Inoltre vorrei analizzare la mia situazione circa il livello di inquadramento e relativa retribuzione. Inoltre ho un elemento in busta paga che si chiama superminimo e non so cosa significa

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 10 pensionato può continuare a lavorare

Sono in pensione VOCTPS dal 2022- (ho oltre 40 anni di contributi come lavoratore dipendente pubblico) ho 59 anni – ho da qualche tempo ricevuto un offerta di lavoro come dipendente a tempo indeterminato full time da azienda privata. Posso accettare questa offerta di lavoro senza incorrere in decurtazioni della pensione? Quale regime fiscale mi consigliate.

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 11 cessazione contratto a termine e NASPI

Ho un contratto a tempo determinato di  5 mesi che scade a  Giugno 2023, ora sono da qualche settimana in malattia perché ho un problema al tallone. Non è stato un infortuni infortunio ma il lavoro che svolgono mi comporta salire e scendere una scala e salire spesso su alcuni bancali molto alti  e a volte devo anche fare dei piccoli salti per scendere da alcuni gradini molto alti. Nel tempo tutta questa attività mi ha aggravato forse un silente danno al tallone e ho sempre dolore. Non potrò sicuramente proseguire questa attività dopo la scadenza del mio contratto a termine, visto i problemi degenerativi a cui sto andando incontro. Vorrei sapere se alla scadenza del contratto posso rientrare in naspi che ho bloccato per questo contratto di 5 mesi. Scadrà naturalmente seppur il datore fino a poco fa voleva prorogare? Inoltre non ritrovo alcune voci in busta paga e vorrei un calcolo approssimativo sulle ferie maturate e sul tfr.

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 12 dimissioni senza preavviso tfr e liquidazione ultima busta paga

Avrei bisogno di sapere come funzionano le dimissioni in tronco o senza preavviso, i miei obblighi e quelli del datore di lavoro, cosa rischio in termini economici facendo questa tipologia di dimissione? Vorrei inoltre sapere anche quanto tempo hanno per liquidarmi il TFR e se la liquidazione avviene su una busta paga separata o insieme all’ultimo cedolino paga. Sono stato assunto con Contratto CCNL Commercio assunto dal 24.07.2014 part-time 20 ore settimanali 5^ livello, oltre al tfr vorrei capire cosa altro deve pagarmi il datore di lavoro.

Caso risolto con una dimissioni con consulenza

Caso n°13 calcolo liquidazione ferie e malattia

Buongiorno, il mio rapporto di lavoro con la società è terminato e vorrei capire se hanno calcolato correttamente i giorni di ferie, di malattia e se è stato pagato tutto correttamente. Di seguito i giorni di malattia:

  • 1, 3, 5 di dicembre
    e di ferie: 8 luglio, 27, 28, 29 e 30 agosto
    • 17, 28, 29, 30 e 31 gennaio 2023
    Sono Francese e lavoro per un’azienda Italiana, si tratta di una questione urgente, chiedo per favore di poter fare una call con condivisione dello schermo.
    Ho chiesto all’azienda chiarimenti perché mi hanno tolto dallo stipendio circa 1500 euro lordi e qui di seguito riporto via mail con dei chiarimenti che non mi sembrano esaustivi.

Mi hanno riferito che le assenze si compensano con le ferie ma facendo due calcoli le assenze sono maggiori delle ferie. Inoltre non è chiaro come è stato fatto il conguaglio fiscale.

Caso risolto con una verifica busta paga

Caso n° 14 dimissioni giusta causa e valutazione nuova offerta di lavoro

Chiedo scusa per il disturbo, vorrei cortesemente chiedervi se è possibile dare le dimissioni per giusta causa a causa del fatto che la società negli ultimi tre anni tante volte ha pagato lo stipendio con 10 – 15 – 20 e oltre giorni di ritardo (a parte il fatto che ho anche intenzione di denunciare la società per mobbing e a parte il fatto che il medico competente nel certificato di idoneità ha scritto che non posso movimentare più di un determinato peso e non devo eseguire attività lavorativa gravosa mentre la società mi ha dirottato all’area magazzino e che io ritengo attività gravosa per le mie condizioni di salute)

Ho un contratto a tempo determinato (part time) che mi scade a breve e un’offerta di lavoro da considerare perché più adatta alle mie condizioni fisiche, se dovessi raggiungere un accordo economico potrei dimettermi per andare subito a lavorare nell’altra azienda.

Specifico che non mi importa prendere la disoccupazione ma vorrei info sulle modalità corrette per rassegnare le mie dimissioni.

Ci sono penali nel mio caso specifico e/o qualcos’ altro?

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 15 dimissioni ultimo giorno di lavoro da indicare e ferie da smaltire

Buongiorno, avrei bisogno di alcune informazioni sulle dimissioni volontarie. Ho già avvisato l’ azienda e ho 2 mesi di preavviso quindi finirei il 28 Agosto come ultimo giorno di lavoro. Vorrei capire quando e come inserire le dimissioni volontarie sul sito del ministero del lavoro in quanto in azienda mi hanno detto che posso inserirle in qualsiasi momento ma non so se l’informazione sia corretta. Altro argomento é quello delle ferie da smaltire, calcolare quelle che effettivamente saranno da liquidare perché ho letto su internet e mi hanno confermato amici che ci sono delle ferie che potrei anche perdere.

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

Caso n° 16 comparazione tra due offerte di lavoro e sgravi dipendenti

Sto valutando tra due offerte di lavoro completamente diverse, che prevedono due RAL diverse.
Il mio dubbio però riguarda l’imminente riforma fiscale (la Decontribuzione prevista a Maggio dal nuovo governo).
Per la prima azienda sto contrattando per un RAL tra 20 e 25 (ma ho visto che esiste una decontribuzione fino ai 25k del 3%)
Per la seconda azienda invece, si tratta di un ruolo manageriale e con più ore, sto contrattando per un RAL tra i 29 e i 34K (e ho visto che la decontribuzione esisterà per i redditi sino ai 35K al 2%).
Quindi mi chiedevo, se paradossalmente in entrambi i casi è meglio contrattare per una RAL che non superi queste fasce, in quanto il netto ne potrebbe beneficiare.

Caso risolto con una consulenza telefonica dipendenti

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Come funziona il TFR in azienda Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 25 Gennaio 2023 Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2023 https://www.upwardcdl.it/news/come-funziona-il-tfr-in-azienda/ https://www.upwardcdl.it/news/come-funziona-il-tfr-in-azienda/#respond Wed, 25 Jan 2023 10:00:07 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=13656

Calcolo del TFR in azienda: come procedere

Il calcolo TFR in azienda non è una semplice operazione. Esistono diversi tool che consentono di effettuare un calcolo TFR online, ma non sempre si tratta di strumenti precisi e che tengono conto di tutti i coefficienti e i dettagli da valutare. Inoltre una macchina non prende in considerazione la storia del rapporto di lavoro. Infatti, per poter avere un’idea realistica della somma che si andrà a ricevere si deve tener conto di appositi indici e bisogna far riferimento anche all’inflazione rilevata dall’ISTAT.

Proprio per questo motivo, per avere un esempio pratico del calcolo TFR, occorre rivolgersi a un esperto. Un consulente professionale del lavoro, specializzato in TFR, è la soluzione migliore se si vuole ottenere un calcolo scritto preciso che tenga conto di ogni dettaglio in base al proprio contratto e alla categoria di lavoro di appartenenza e chiaramente poter parlare direttamente con un consulente del lavoro ti permetterà di avere anche una consulenza di un esperto.

Per avere un calcolo scritto del tuo TFR e per parlare con un nostro consulente del lavoro clicca sul bottone che segue.

Come funziona il TFR in azienda

Il trattamento di fine rapporto, conosciuto con l’acronimo TFR, viene disciplinato nel nostro Paese sin dal 1982. Ne hanno diritto tutti quei lavoratori che fanno parte del settore pubblico e privato.

Conoscere come funziona e sapere il trattamento di fine rapporto come si calcola consente di non imbattersi in errori alla fine del rapporto lavorativo. Chi desidera avere la sicurezza di ottenere un calcolo preciso e sicuro del TFR maturato in azienda, può cliccare qui per accedere al servizo dedicato dove un consulente specializzato si occuperà di assistere i lavoratori di ogni categoria.

Vediamo, quindi, tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.

Definizione e caratteristiche del trattamento di fine rapporto

Il TFR o trattamento di fine rapporto non è altro che una somma di denaro che viene riconosciuta a ogni lavoratore dipendente come ulteriore compenso rispetto alla retribuzione ordinaria già ottenuta.

Hanno diritto a questo trattamento tutti coloro che hanno lavorato con contratto a tempo indeterminato e determinato, inclusi i dipendenti part-time. La cifra ricevuta dal lavoratore subordinato dipende dall’ammontare dello stipendio, che genera una precisa somma che viene mensilmente accantonata da parte del datore di lavoro.

In breve, quindi, non è altro che una retribuzione differita che spetta al dipendente per ogni mese di lavoro svolto. Questa cifra non viene erogata nell’immediato, ma soltanto nel momento in cui si determina la cessazione del rapporto lavorativo.

Molte volte, il TFR viene chiamato liquidazione, riferendosi al pagamento di questo compenso aggiuntivo da parte del datore di lavoro al dipendente.

Quando avviene il pagamento del TFR?

Si riceve il pagamento del trattamento di fine rapporto nel momento in cui avviene la cessazione del rapporto di lavoro, qualsiasi sia stata la causa. Il compenso viene erogato, dunque, quando si verificano queste diverse situazioni: il dipendente viene licenziato o si dimette in forma volontaria; si raggiunge l’età della pensione.

Nei casi appena citati il lavoratore ha diritto al pagamento della somma maturata negli anni di lavoro. Spetta al suo datore effettuare il preciso calcolo dell’ammontare del trattamento di fine rapporto e procedere alla liquidazione della somma.

Il TFR viene rivalutato annualmente e questa operazione fa riferimento a diversi indici che sono previsti dalla legge. Essendo calcolato su base mensile, tale trattamento spetta anche a chi ha svolto un’attività lavorativa inferiore ai 12 mesi.

Chi paga il trattamento di fine rapporto?

La cifra accumulata dal dipendente, per ciò che concerne il TFR, va liquidata dal datore di lavoro, che ha l’obbligo di pagarla. Nel caso in cui ciò non avviene, il lavoratore può procedere al recupero della somma avvalendosi del fondo di garanzia dell’INPS. Prima, però, deve essere stata avviata una procedura giudiziale che non ha ottenuto successo.

Tempistiche e modalità di pagamento del TFR

Ogni qual volta si conclude un rapporto di lavoro scatta il pagamento del TFR. Nel caso in cui il dipendente richieda un anticipo della somma, questa verrà detratta dalia cifra finale corrisposta dal datore di lavoro.

Le tempistiche che l’azienda deve obbligatoriamente rispettare per la liquidazione del pagamento dipendono dal tipo di contratto collettivo di riferimento e, di conseguenza, dalla precisa categoria di lavoratori.

Nel caso di mancato pagamento, la prescrizione avviene passati i 5 anni (dal termine del rapporto lavorativo) e in assenza di un reclamo da parte del lavoratore. Per quanto riguarda, invece, i dipendenti pubblici il pagamento segue delle modalità differenti.

Occorre, infatti, valutare la motivazione che ha portato alla conclusione del rapporto lavorativo. Di conseguenza, si configurano i seguenti scenari: pagamento entro 105 giorni in caso di decesso o inabilità del lavoratore; dopo 1 anno in caso di termine del contratto a tempo determinato o raggiungimento del limite anagrafico o del pensionamento; dopo 2 anni per tutti gli altri casi (dimissioni o licenziamento).

La liquidazione avviene in maniera automatica, senza che ci sia bisogno di fare richiesta. L’importo viene erogato in queste 3 differenti modalità: in unica soluzione se la cifra non supera i 50 mila euro; in due rate annuali se la cifra è compresa tra i 50 e i 100 mila euro (con la prima rata pari a 50 mila euro); in tre rate annuali se la somma totale supera i 100 mila euro (con le prime due rate che hanno valore di 50 mila euro).

Servizi disponibili su UPWARD correlati a questo argomento

Potresti essere interessato ad un consulenza più ampia che  non riguardi solo il tuo tfr, questo servizio non ti fornisce una consulenza scritta ma ti permette di parlare subito con un nostro consulente del lavoro e trattare argomenti correlati al tfr. Parla ora con un nostro consulente del lavoro

Se oltre al tfr hai bisogno di un calcolo analitico che prenda in considerazione tutte le voci di una busta paga allora potresti essere interessato al servizio di calcolo crediti di lavoro per dipendenti.

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Documenti che occorrono per fare le dimissioni telematiche Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 9 Gennaio 2023 Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2023 https://www.upwardcdl.it/news/documenti-per-fare-dimissioni-telematiche/ https://www.upwardcdl.it/news/documenti-per-fare-dimissioni-telematiche/#comments Mon, 09 Jan 2023 10:19:44 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=13513

Dimissioni telematiche? è possibile. Ecco i documenti che servono

Capita a tutti prima o poi nella vita di dover lasciare il proprio lavoro

È arrivato il momento di cambiare lavoro. Dare le dimissioni volontariamente non è mai una scelta facile, richiede coraggio e una ferma decisione a fronte di rischio e incertezza futuri.
Tra le più diffuse motivazioni di licenziamento possiamo trovare lo stipendio troppo basso, una cattiva comunicazione con i datori di lavoro, incomprensioni tra colleghi, la mancanza di stimoli, offerte di lavoro più vantaggiose.
Tutto questo è perfettamente normale, molti affrontano tale percorso che spesso apre la strada a nuove avventure ricche di piacevoli novità.

Quando ci si trova ad affrontare questa decisione potrebbe esserti utile parlare con un consulente del lavoro e per questo motivo che abbiamo implementato da molti anni un servizio di consulenza per dipendenti online scoprilo adesso. Se cerchi invece i documenti che servono per fare le dimissioni continua a leggere  questo articolo.

Cosa succede se non do un preavviso di licenziamento?

Abbandonare il lavoro all’improvviso o in generale restare in cattivi rapporti con il datore di lavoro non è mai una buona idea.
Esistono tuttavia casi previsti dalla legge che permettono di licenziarsi immediatamente senza preavviso:

  • dimissioni per giusta causa
  • dimissioni durante il periodo di prova
  • dimissioni durante il periodo protetto (maternità)

Nelle dimissioni per giusta causa il dipendente può interrompere immediatamente il rapporto di lavoro e ha diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione.
La legge prevede questo tipo di dimissioni per tutelare coloro i quali subiscono un comportamento talmente grave da non consentire più la continuazione del proprio lavoro.

Per le dimissioni durante il periodo di prova non sarà necessario dare un preavviso al datore di lavoro in questo caso però non è prevista l’indennità naspi.

Per le dimissioni durante il periodo di protetto (maternità) è possibile dimettersi senza alcun preavviso quindi nessuna trattenuta in busta paga.

Come licenziarsi in base al proprio contratto.

Il licenziamento può avvenire in forme diverse a seconda del contratto sottoscritto. Il modo migliore per capire in che modo dare le dimissioni è quello di chiedere consiglio a un consulente del lavoro di fiducia che conosce i contratti generali del lavoro e che possa aiutarci a svolgere tutte le azioni giuste in base alle nostre esigenze. Se vuoi invece fare da solo ti consiglio di leggere con attenzione il contratto che hai firmato e verifica cosa prevede il ccnl di riferimento.

Dare le dimissioni con un contratto a tempo determinato o indeterminato

Il contratto di lavoro a tempo determinato, avendo una scadenza prestabilita spesso dalla breve durata, ha delle clausole piuttosto serrate per la presentazione delle dimissioni.
Prima di licenziarsi è bene leggere molto bene il contratto di lavoro, infatti potrebbero esserci delle penali per chi decide di lasciarlo prima del termine.
Il contratto di lavoro a tempo indeterminato prevede un periodo di preavviso per il licenziamento, la sua durata è stabilita nel contratto collettivo nazionale applicato. Questo permette di dare al datore di lavoro il tempo necessario a trovare un sostituto.

Hai ancora qualche dubbio sulle dimissioni da un contatto a tempo determinato

Chiedi subito un parere ad un nostro consulente del lavoro

Come dare le dimissioni online

Dal 2016 ogni dimissione presentate per un  contratto a tempo determinato o indeterminato (chiamati in generale contratti di lavoro subordinato) deve essere effettuata attraverso procedura telematica.
Il metodo più comune è quello di presentarsi presso lo studio di un consulente del lavoro o presso caf e patronati.
I documenti necessari per la corretta presentazione delle dimissioni sono Lo Spid o La CIE (carta di identità elettronica).
Questa operazione può essere effettuata in modo autonomo comodamente online dal proprio smartphone tramite sito o applicazione, scaricabile dal sito del ministero del lavoro. Basterà accedere al portale Servizi lavoro del ministero e selezionare SPID o CIE per autenticarsi. Fatto ciò basterà seguire le indicazioni nella pagina dedicata alle dimissioni volontarie, compilare tutti i campi e inviare.

Dimissioni telematiche senza SPID che documenti servono

Non molti sanno che è possibile presentare le dimissioni online anche senza avere uno spid o dover fare lunghe e fastidiose file presso un consulente del lavoro o ai patronati o CAF. Ti consiglio vivamente di utilizzare il nostro servizio di dimissioni online è il più recensito online (leggi i pareri QUI), ti troverai benissimo e sarai certo di non commettere errori.
È possibile fare domanda di dimissioni facendosi aiutare da un consulente del lavoro.
Per fale le dimissioni senza spid, servirà solo la carta di identità o un qualsiasi altro documento di riconoscimento in corso di validità. Il consulente poi vi fornirà una speciale delega univoca da firmare provvista di numero con codice a barre, dopodiché si occuperà di sviluppare tutta la pratica senza farvi rischiare errori e perdite di tempo. Tieni a portata di mano anche la tua busta paga, servirà per reperire alcuni dati importanti per presentare le tue dimissioni.

Oltre a questo il consulente del lavoro potrà assistervi in tutto il percorso di licenziamento per farvi ottenere tutte le tutele previste in base alle vostre esigenze. Potrai chiedere consulenza per il tuo tfr, le ferie non godute e permessi non goduti, calcolare il periodo di preavviso, verificare se esistono delle penali per il tuo contratto a tempo determinato.

Di seguito trovi i bottoni per chiedere o una consulenza telefonica o per fare subito le dimissioni con un nostro consulente del lavoro.

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Ccnl metalmeccanica artigianato 4° livello 10 cose utili da sapere Scritto da Upward Consulenti del Lavoro il 23 Settembre 2022 Ultimo aggiornamento il 20 Marzo 2023 https://www.upwardcdl.it/news/ccnl-metalmeccanica-artigianato-4-livello-10-cose-utili-da-sapere/ https://www.upwardcdl.it/news/ccnl-metalmeccanica-artigianato-4-livello-10-cose-utili-da-sapere/#respond Fri, 23 Sep 2022 07:00:11 +0000 https://www.upwardcdl.it/?p=12558

Cosa è il Ccnl metalmeccanica artigianato

Il contratto dei metalmeccanici artigiani nazionale, valido per tutti coloro che sono assunti nelle aziende artigiane nel settore metalmeccanico, prevede una scala di livelli e mansioni che sono suddivisi in sei categorie professionali a partire dalla prima che riguarda i dipendenti con qualifica più alta fino alla settima con quelli meno qualificati oltre a questi livelli abbiamo anche il livello in cui vengono inquadrati i quadri (è un livello molto alto in cui vengono assunti profili dirigenziali).

Il campo d’applicazione del contratto nazionale dei metalmeccanici artigiani è relativo al settore metalmeccanica, installazione impianti, orafi, argentieri e bigiotteria, orologeria e affini, odontotecnici.

Il settore della metalmeccanica è molto vasto esistono infatti altri contratti come: metalmeccanica industria e metalmeccanica piccole e medie imprese questi settori saranno oggetto di nuovi articoli che verranno presto pubblicati nel nostro sito, a tal proposito per non perderti nessun aggiornamento ti invitiamo ad iscriverti alla nostra newsletter trovi il bottone per iscriverti in fondo a questo articolo.

Se sei un dipendente del settore metalmeccanica industria o piccola e media industria e hai bisogno di informazioni scrivici in chat o nel modulo di informazioni generiche che trovi alla fine di questo modulo.

In questo articolo approfondiremo 10 cose utili da sapere sul contratto dei metalmeccanici artigiani 4 livello:

  • cosa è il ccnl metalmeccanica artigianato
  • attività che rientrano ccnl metalmeccanica artigianato
  • retribuzione minima ccnl metalmeccanica art.
  • ferie e permessi dei metalmeccanici art.
  • dimissioni e preavviso di licenziamento differenze
  • tredicesima mensilità
  • scatti di anzianità
  • periodo di prova operai metalmeccanici e non solo
  • apprendistato metalmeccanica artigianato
  • mansioni che rientrano nel 4° livello

Alcune attività che rientrano nel CCNL metalmeccanici artigiani

  • carrozzerie
  • meccanica-motoristica
  • elettrauto
  • gommisti
  • centri di revisione
  • autolavaggi
  • installatori e manutentori di sistemi di autotrazione alimentati a GPL e metano
  • riparatori moto e cicli
  • imprese di soccorso stradale
  • meccanici
  • idraulici
  • imprese di verniciatura o di saldatura
  • imprese di costruzione di macchinari
RECENSIONI CONSULENZA

La retribuzione minima prevista nel quarto livello metalmeccanico

Aggiorniamo questo articolo perchè ad oggi i lavoratori del settore metalmeccanico, attendono di conoscere come cambierà la loro retribuzione, visto che ad oggi lo stipendio per il 4° livello del settore metalmeccanico è rimasto invariato e fermo a euro 1460,98 euro.

Come leggerai più avanti l’ultimo aggiornamento alle paghe dei dipendenti del settore risale al 01/12/2022.

La retribuzione del lavoratore metalmeccanico artigiano, come da contratto, è formata dalla retribuzione minima contrattuale mentre ci sono solo due livelli in questo contratto che prevedono oltre alla retribuzione base anche l’indennità di funzione e sono il livello 1 e 1Q ad avere un elemento aggiuntivo della retribuzione.

Paga base nazionale del ccnl metalmeccanica artigianato 4° livello al momento è pari ad € 1391,41. Tale retribuzione è stata inserita in questo articolo a Febbraio 2021 ma ad oggi i lavoratori del comparto metalmeccanica hanno ricevuto già ben due aumenti e se ne prevede un terzo a dicembre 2022.

Vediamo cosa è cambiato oggi e cosa dovranno aspettarsi i lavoratori del settore metalmeccanica artigianato 4° livello nei prossimi mesi.

La retribuzione tabellare del contratto metalmeccanici settore artigianato ha subito le seguenti variazioni nel tempo:

  • dal 01/01/2022 la paga è 1416,41
  • dal 01/05/2022 la paga è 1441,41
  • dal 01/12/2022 la paga è 1460,98

Come accennato sopra la paga per le diverse mansioni del 4° livello cambierà dal 01/12/2022 (Carrozziere, Addetto alla produzione di apparati elettromeccanici, Manutentore meccanico, altre mansioni le trovi in fondo all’articolo)

Ci  sarà quindi un aumento pari  a 19,57 euro a partire dal 01/12/2022 e quindi la retribuzione di base passerà a 1460,98 euro.

*Gli importi sopra riportati sono soggetti a continui aggiornamenti, rivolgiti sempre ad un nostro consulente del lavoro o al consulente di tua fiducia per verificare con certezza il minimo contrattuale previsto dal CCNL.

Desideri parlare subito con un nostro consulente del lavoro? Niente di più facile su UPWARD basta clicca sul bottone che segue compra subito. Leggi anche le recensioni e scopri i pareri di chi ha già ricevuto consulenza online da parte dei nostri esperti.

Ferie nel settore metalmeccanica artigianato

Nel contratto metalmeccanico dell’artigianato, le ferie maturate dal lavoratore, per ogni anno, sono 160 ore per gli operai, mentre per gli impiegati 4 settimane e 4 settimane e 5 giorni oltre il 18°.

Dimissioni e preavviso di licenziamento 4° livello e differenze su anzianità di servizio

Nel contratto nazionale metalmeccanici artigiani sono previsti dei termini di preavviso in caso di dimissione o licenziamento. Questi variano a seconda del settore qui ci soffermiamo solo sul settore metalmeccanica artigianato.

Nel settore metalmeccanica artigianale i termini del preavviso sono uguali sia che si tratti di licenziamento che dimissioni anche se cambia i tempi legati al preavviso  tra operai e impiegati e di seguito vediamo le relative differenze tra le qualifiche operai e impiegati:

RECENSIONI DIMISSIONI

Operai metalmeccanica preavviso licenziamento e dimissioni

  • Sei giorni in caso di anzianità di servizio presso l’impresa fino a cinque anni
  • Otto giorni oltre i cinque anni e fino a dieci
  • Dieci giorni oltre i dieci anni

Impiegati metalmeccanica preavviso licenziamento e dimissioni

  • Quarantacinque giorni in caso di anzianità di servizio presso l’impresa fino a cinque anni
  • Sessanta giorni oltre i cinque anni e fino a dieci
  • Settantacinque giorni oltre i dieci anni

Tredicesima

La tredicesima è prevista nel contratto dei metalmeccanici ma non è prevista la quattordicesima se vuoi scoprire di più su questo argomento abbiamo parlato della tredicesima mensilità e il suo funzionamento in un altro articolo e ti spieghiamo cosa è la tredicesima

Anche se non riguarda questo argomento potresti trovare interessante approfondire nel contratto commercio cosa sia la quattordicesima mensilità

Scatti di anzianità

Il dipendente nel settore metalmeccanico artigiano di 4° livello, ogni due anni di anzianità nella stessa ditta, ha diritto ad avere un aumento sulla retribuzione mensile di euro 21,72 euro. Per il computo degli aumenti periodici si considerano cinque bienni al massimo per cui se si rimane attivi in un’azienda di questo settore per 10 anni il dipendente avrà un aumento mensile in busta paga pari ad euro 108,60.

Periodo di prova

Nelle aziende metalmeccaniche artigianato il contratto collettivo nazionale, stabilisce che la durata del periodo di prova è in base al livello d’inquadramento e al settore specifico di appartenenza.

Come fatto fin qui in questo articolo approfondiremo cosa è previsto per il periodo di prova solo nel 4° livello dei metalmeccanici artigiani se desideri approfondire questo argomento con un nostro consulente del lavoro sul settore oreficeria o odontotecnico scrivici in chat o prenota una consulenza telefonica

Il contratto prevede quanto segue:

  • Metalmeccanici artigiani operai 4° livello trenta giorni lavorativi di periodo prova
  • Metalmeccanici artigiani impiegati 4° livello novanta giorni lavorativi di periodo prova
  • Metalmeccanici artigiani del settore oreficeria (richiedi maggiori informazioni in chat) o prenota una consulenza telefonica
  • Metalmeccanici artigiani del settore odontotecnico 4° livello (richiedi maggiori informazioni in chat) o prenota una consulenza telefonica

Leggi subito le recensioni di chi ha scelto la consulenza online UPWARD®

CONSULENZA TELEFONICA

Apprendistato anche nel settore metalmeccanico

Nel settore metalmeccanico artigianale il contratto di apprendistato è spesso il contratto maggiormente utilizzato per avviare al lavoro personale giovane parliamo in genere di ragazzi che hanno massimo 29 anni.

La normativa vigente prevede una durata variabile e dipende da molti fattori come:

  • età
  • titoli di studi diploma o laurea
  • differenze tra qualifiche operai e impiegati e altre particolarità

In questo articolo parleremo solo dell’apprendistato professionalizzante per il raggiungimento del livello 4° o 5° livello. Diciamo subito che per quanto riguarda la durata massima se l’apprendista non è laureato si potrà fare ricorso ad un contratto di lavoro in apprendistato fino ad un massimo di 60 mesi per il raggiungimento del 4° o 5° livello.

Come accennato poco sopra per la durata dei contratti di apprendistato professionalizzante in questo settore si ha una riduzione della durata del periodo formativo quando si è in possesso di un titolo di studio superiore (esempio una laurea) riguardante la qualifica che si vuole raggiungere.

Uno dei sistemi per avviare giovani nel mondo del lavoro e che noi di UPWARD® consigliamo molto alle aziende è l’avviamento al lavoro di giovani o disoccupati ma anche inoccupati attraverso i tirocini formativi.

I tirocini formativi rappresentano una grande opportunità per le aziende e per gli aspiranti tirocinanti, alcuni studi infatti dimostrano che dopo un periodo formativo attraverso un tirocinio spesso questo rapporto si trasforma in un vero e proprio rapporto di lavoro come il contratto di apprendistato, lavoro a tempo determinato o indeterminato.

Le aziende che puntano all’ottimizzazione e riduzione dei costi del lavoro devono valutare con attenzione con il proprio consulente del lavoro questo percorso noi lo consigliamo da sempre.

Abbiamo realizzato anche un servizio dedicato ai tirocini formativi per maggiori informazioni ti rimandiamo al servizio che è possibile visionare cliccando sul bottone che segue.

Mansioni che rientrano nel 4° livello

Tra le mansioni più importanti comprese nel 4° livello di metalmeccanici artigiani ci sono il:

  • Carrozziere
  • Addetto alla produzione di apparati elettromeccanici
  • Addetto alla produzione di apparecchiature ed impianti elettronici
  • Addetto conduzione impianti
  • Addetto macchine operatrici
  • Addetto prove di laboratorio
  • Manutentore elettrico
  • Manutentore meccanico
  • Orafo
  • Odontotecnico

Hai ancora bisogno di informazioni compila subito il modulo di informazioni generiche che segue oppure scrivici in chat.

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